Modelli
Il puliscivetri è un dispositivo ideato allo scopo di detergere ed asciugare al meglio le superfici in vetro e quelle a specchio. Può essere chiamato anche lavavetri. La sua caratteristica fondante è quella di essere costituito da una parte in microfibra, da utilizzare per il lavaggio unitamente alla soluzione detergente, e da un componente in gomma denominato tergivetro, che ha la funzione essenziale di asciugare la superficie.
La distinzione principale è quella tra puliscivetri manuali ed elettrici. I dispositivi di tipo elettrico possono funzionare, a loro volta, mediante cavo o con batterie ricaricabili agli ioni di litio. I modelli elettrici oggi più comuni sono denominati aspiragocce. Tra i puliscivetri più sofisticati troviamo quelli magnetici e, soprattutto, i robot ad azione automatica.
Si tratta di un dispositivo elettrico costituito da un’impugnatura ergonomica. La sua peculiarità, da cui deriva il nome, risiede nella potenza di aspirazione: un elemento che garantisce un’asciugatura impeccabile e quanto mai indispensabile per una corretta pulizia del vetro, materiale sempre a rischio di aloni e macchie immediatamente visibili. Quasi tutti i modelli di questa tipologia sono senza fili e funzionano a batterie.
La maggior parte dei marchi lo prevede in dotazione. In altri casi bisogna acquistarlo separatamente.
Dipende dall’articolo specifico. Generalmente la durata di questi apparecchi, in modalità wireless con batterie completamente cariche, può variare dai 25 ai 45 minuti. Un’autonomia maggiore corrisponde però solitamente ad un tempo di ricarica dell’apparecchio più lungo. I tempi di una ricarica completa possono infatti andare da un minimo di due ore e mezza ad un massimo di cinque ore.
Questo modello è in grado di offrire ottime performance sulle superfici a vetro e non purché siano di tipo regolare e perfettamente lisce, nonché poste in verticale. Gli aspiragocce possono essere usati mediante l’impugnatura posta nel supporto principale, per la pulizia di superfici facilmente accessibili, o tramite un manico telescopico. Questo strumento é fornito molto spesso in dotazione con il dispositivo, oppure bisogna acquistarlo separatamente.
Il manico telescopico è un accessorio che accomuna diversi utensili per la pulizia ed in particolare, i puliscivetri, sia nella versione elettrica che manuale. La sua funzione è quella di permettere all’utente di raggiungere e pulire i vetri posti ad altezze poco agevoli. Questo tipo di manico si definisce telescopico per la sua proprietà di funzionare al pari di un cannocchiale telescopico, e cioè mediante l’azione di due o più elementi che, scorrendo uno dentro l’altro, gli permettono di allungarsi.
L’allungamento può essere di varia misura, a seconda del modello specifico. I manici telescopici dei lavavetri ad uso domestico possono arrivare a superare anche i tre metri di lunghezza totale. Mentre quelli professionali raggiungono anche i sette metri e oltre. Un semplice meccanismo manuale, alla base di molti utensili da lavoro e chiamato “gira e blocca“, permette di fissare il manico alla misura desiderata e procedere all’uso senza incorrere nei possibili inconvenienti dovuti ad un movimento accidentale dello stesso.
Si tratta di un dispositivo costituito da un doppio supporto di lavaggio tenuto insieme da un magnete. La sua particolarità sta nel permettere la pulizia simultanea di un vetro sia dall’interno che all’esterno. La modalità di utilizzo è quella di posizionare i due supporti sulle superfici da lavare e procedere a movimentare quella posta dalla propria parte: l’altro supporto si muoverà per effetto del magnete in modo analogo, provvedendo a pulire il lato opposto del vetro.
Questi modelli possono avere un doppio funzionamento. Una è la modalità mediante telecomando, ovvero sia è l’utente ad orientare il movimento del robot sulla superficie da pulire attraverso l’uso dei tasti presenti sulla consolle. La modalità più sofisticata, propria degli apparecchi di ultima generazione, è quella di funzionare anche in modo completamente automatico.
Entrambe le tipologie sono dotate di un cordino o fune di sicurezza, per prevenire la caduta accidentale dei supporti dalla superficie ove sono collocati. Di norma comunque, se vengono seguite le indicazioni del libretto d’istruzioni, è davvero rara l’eventualità che essi perdano aderenza dalla superficie. L’unica accortezza da avere è quella di non adoperarli su vetri esterni in giornate particolarmente ventilate: tale eventualità atmosferica potrebbe infatti provocare facilmente un distacco accidentale del dispositivo dalla parete, pur avendo rispettato tutte le regole della sua messa in funzione.
Non esiste un modello che garantisca di per sé prestazioni migliori di altri. La valutazione dipende in primis dalle pulizie che bisogna effettuare, considerando il tipo di vetro, le sue dimensioni e la collocazione che esso ha nello spazio (interno/esterno, altezza, consistenza della superficie, posizione orizzontale/verticale). In secondo luogo bisogna considerare le abitudini e le esigenze dell’utente. Un fattore di rilevo nel valutare un acquisto di questo tipo può infatti essere dato anche dal desiderare un prodotto che si adatti al meglio anche su altre superfici o ad usi più specifici.
Usi
Con qualsiasi tipo di puliscivetri è possibile utilizzare sia detergenti industriali che fai da te. L’accorgimento più importante, soprattutto in relazione ad i primi, è quello di non eccedere nelle quantità. Molti dispositivi oggi in commercio possiedono un apposito flacone con nebulizzatore, da caricare con il prodotto che si preferisce.
Certo, soprattutto quelli a base di aceto o bicarbonato. Queste composizioni garantiscono infatti una buona performance igienizzante e non lasciano aloni: uno degli aspetti essenziali per una pulizia accurata e duratura del vetro. Solo in presenza di macchie ostinate, o dovute a cause eccezionali, potrebbero non produrre l’effetto sperato.
Sicuramente quelli forniti dai maggiori produttori mondiali di detersivi quali Bref, Vetril, Viakal, Glassex, Ajax e Winni’s. Ma anche i detergenti prodotti dai marchi leader nel settore delle pulizie specialistiche, come Kercher, Fila e Mellerud.
Questo particolare dipende essenzialmente dall’esposizione della propria abitazione. Generalmente è sconsigliato pulire i vetri se sono esposti alla luce diretta del sole. Il calore prodotto da questo tipo di esposizione, infatti, ha l’effetto di asciugare istantaneamente le finestre, nel momento stesso in cui vengono lavate. Un inconveniente non da poco perché causa la formazione di aloni antiestetici, che non renderebbero giustizia alla pulizia effettuata.
Il telaio delle finestre va pulito manualmente con un panno, preferibilmente prima che si operi sulla superficie di vetro. Questo perché, nel telaio, spesso di annidano materiali di varia origine (insetti morti, pezzi di foglie secche, grumi di polvere) che, venendo rimossi successivamente, potrebbero facilmente intaccare la pulizia del vetro.
E’ preferibile utilizzare un puliscivetri di tipo manuale su tutte le superfici di ampiezza molto ridotta, che non giustificano quindi l’impiego delle prestazioni di un dispositivo elettrico. E’ altresì consigliato il ricorso ad un mezzo manuale anche per tutte quelle superfici non perfettamente lisce. Come alcune tipologie di vetrate sabbiate o satinate, che spesso costituiscono porte e muri divisori posti all’interno delle abitazioni domestiche.
Il vetro sabbiato è costituito da decorazioni, incisioni o velature che sono volte ad opacizzare la superficie in questione senza però toglierle la caratteristica trasparenza. Se la lavorazione in questione è molto semplice e priva di rilievi si può adoperare anche un modello elettrico; in caso contrario è sconsigliato.
Il vetro satinato può presentare o no delle decorazioni, ma la sua caratteristica fondamentale è quella di opacizzare a tal punto la superficie da non riuscire più a vedere attraverso: si vede solo quello che è immediatamente dietro al vetro, ma presenta contorni sfumati ed ha un aspetto solo vagamente riconoscibile. La satinatura può essere sia chiara che scura (generalmente nelle gradazioni del grigio e del bronzo) e può altresì presentarsi liscia oppure in rilievo: in ogni caso, pur togliendo trasparenza alla superficie, non incide sulla trasmissione luminosa. Se la satinatura è perfettamente liscia può essere comunque adoperato qualsiasi modello di puliscivetri. Se invece è costituita da rilievi, è senza dubbio preferibile optare per una metodologia manuale.
Dipende dal tipo e dall’ampiezza della decorazione. Per vetri molto particolari, aventi anche dei dettagli in rilievo, è sicuramente preferibile adoperare un modello manuale, che si può movimentare a piacimento a seconda della conformazione specifica della decorazione. Per vetri con decorazioni molto piccole e non rilevanti, o poste essenzialmente nelle bordature, si può invece adoperare un modello elettrico, anche di tipo aspiragocce.
Un modello elettrico è indicato generalmente non solo sul vetro ma su tutte le superfici ampie, lisce e poste in verticale. Alcuni aspiragocce di ultima generazione sono dotati invece di un collo flessibile: un particolare semplice ma fondamentale a permetterne l’impiego anche su superfici poste in orizzontale. Purché siano comunque perfettamente lisce e non presentino decorazioni che potrebbero rovinarsi e/o inficiare il funzionamento del dispositivo.
Avendo delle dimensioni abbastanza contenute, i vetri delle auto possono essere puliti abilmente con un supporto di tipo manuale. Per gli specchietti e i finestrini basta una spugna morbida ed un’asciugatura mediante i fogli di giornale, che non lasciano aloni. Per pulire al meglio il parabrezza e il lunotto, è invece opportuno utilizzare un modello manuale, provvisto di manico fisso o telescopico, che rende agevole anche il raggiungimento delle zone centrali. A tal proposito segnaliamo la presenza sul mercato di appositi kit per lavare i vetri delle auto a forma rettangolare o triangolare, ideati per facilitare anche la pulizia approfondita degli angoli.
Per la pulizia di questi vetri basta solitamente utilizzare un buon modello manuale o con aspiragocce dotato di manico telescopico. L’unica accortezza è quella di controllare che l’altezza delle finestre in questione sia alla portata del manico telescopico in dotazione. In alternativa si può acquistare il manico separatamente, verificando la compatibilità dello stesso con il marchio del supporto che magari è già in possesso.
Il modello ideale è in questi casi costituito dal puliscivetri magnetico. Esso permette infatti di pulire il vetro esterno grazie al movimento effettuato dall’utente sul vetro interno, grazie alla funzione assolta dal magnete che tiene insieme i due supporti. Un elemento importante per un corretto funzionamento di questo genere di prodotti è però quello di usarli su vetri singoli e di spessore non troppo consistente. Queste due eventualità potrebbero infatti non permettere un’efficace tenuta del magnete e, dunque, non si riuscirebbe a pulire il vetro esterno.
Tutti i modelli provvisti di collo flessibile. Essi permettono un’ampia possibilità di orientamento, proprio allo scopo di pulire anche ripiani, tavoli, tavolini, mensole ed ogni altra tipologia di superficie piana.
Sono molti i modelli che oggi si prestano a pulire, oltre ai vetri, anche le piastrelle. La cosa importante è che queste siano lisce e non abbiano elementi posti in rilievo, che potrebbero ostacolare il corretto funzionamento del dispositivo.
Per la pulizia di un oggetto di questo tipo ci si può affidare ad un modello magnetico che garantisce una pulizia simultanea ed impeccabile su entrambi i lati del vetro. Deve però trattarsi di un vetro singolo e dallo spessore non troppo consistente. Motivo per cui consigliamo di verificarne sempre le dimensioni e confrontarle opportunamente con quelle riferite al prodotto che s’intende acquistare.
Marche e costi
Sono molte le marche che offrono prodotti di ottima qualità, sia in riferimento ai dispositivi manuali che a quelli elettrici. Le marche leader nel settore offrono entrambe le tipologie di prodotto. Tra queste possiamo segnalare: Vileda, Leifheit e Karcher. Molto validi in ambito elettronico anche i dispositivi elaborati da Bosch. Per gli articoli ad uso manuale si segnalano invece, tra gli altri, quelli distribuiti da Docazoo e Fair. Tra i leader nella produzione dei lavavetri magnetici troviamo Tyroler Bright Tools, Baffect, Charminer. I robot, essendo dei prodotti ad altissime prestazioni tecnologiche, hanno invece altri marchi di riferimento. Tra questi possiamo segnalare: IRobot, Ecovacs Robotics, Eco-De, Ecovacs e Ikohs. Per i pulitori a vapore multiuso sono ottime Black and Decker, Polti e Karcher. Validi anche i supporti distribuiti da Comforday e Mlmlant.
Un modello manuale con caratteristiche di base ha un costo normalmente compreso tra 15 e 30 euro. La differenza di prezzo può attenere alle prestazioni del manico telescopico in dotazione oppure alla predisposizione del supporto principale che, nei modelli migliori, presenta tutte le bordature gommate con le più elevate prestazioni antiurto e antigraffio. Vedere sempre i prezzi sui siti dei produttori perché per natura sono soggetti a cambiamenti, per questo indichiamo solo fasce molto approssimative.
Il prezzo di questi prodotti è compreso tra 10 e 15 euro circa. Prevedono generalmente dei panni antigraffio in microfibra al 100%, manici e teste girevoli almeno a 180 gradi e piccolo spray nebulizzatore. Sono pratici da usare anche solo per disappannare i vetri dell’auto durante l’inverno, senza il bisogno di accendere e riscaldare il veicolo. Vedere sempre i prezzi sui siti dei produttori perché per natura sono soggetti a cambiamenti, per questo indichiamo solo fasce molto approssimative.
Il prezzo base di un aspiragocce è di circa 30 euro. I modelli completi di manico telescopico e dotati delle più alte prestazioni possono avere un costo massimo di circa 100 euro.
I puliscivetri magnetici dalle prestazioni base possono essere acquistati ad un prezzo compreso tra 20 e 40 euro circa. I modelli di fascia alta hanno invece un costo generalmente superiore ai 50 euro e possono arrivare a sfiorare anche i 100 euro circa. Vedere sempre i prezzi sui siti dei produttori perché per natura sono soggetti a cambiamenti, per questo indichiamo solo fasce molto approssimative.
I robot lavavetri rappresentano la più alta avanguardia nel settore delle pulizie del vetro e non. I costi sono quindi quelli più alti del relativo mercato. I robot provvisti di una semplice funzione telecomando possono essere acquistati con una spesa compresa tra 150 e 200 euro circa.
La fascia di prezzo per un prodotto base di questo tipo è tra i 40 euro ed i 100 euro circa. Le apparecchiature professionali hanno invece un costo minimo di circa 200 euro ma si prestano ad una quantità di usi davvero eccezionale. Vedere sempre i prezzi sui siti dei produttori perché per natura sono soggetti a cambiamenti, per questo indichiamo solo fasce molto approssimative.